Saranno popoli diversi, uniti sotto l’ombrello della scienza e dell’innovazione, quelli che si incontreranno a Padova al Galileo Festival della scienza e dell’innovazione dal 2 al 5 maggio: il grande pubblico dei festival culturali, quello dei curiosi della scienza e della ricerca, quello dell’università e quello dei professionisti delle quattro macro-aree a cui saranno dedicati gli incontri. Le sezioni tematiche sono space economy, life sciences, processi per innovare, frontiere di innovazione, per un totale di oltre 200 ospiti e una sessantina di eventi, che saranno trasmessi in streaming sul sito https://www.galileofestival.it.

Un’edizione che ha già raccolto molte adesioni e molti sponsor, come ha sottolineato Alberto Maconi, fondatore Goodnet Territori in Rete, curatore del Festival, ricordando in particolare il progetto Academy, un’opportunità per studenti universitari di tutta Italia che negli ultimi 12 anni ha raggiunto complessivamente i 13 mila partecipanti. “Galileo Festival è stato pensato per favorire l’osservazione della realtà, promuovere la comprensione delle sfide che questa pone e individuare le possibili risposte”, spiega Giovanni Caprara, direttore scientifico del Galileo Festival, evento promosso da ItalyPost, NordEst Multimedia e Comune di Padova. Questo è un dovere di ciascuno di noi, perché “quelli di cui si occupano la scienza e l’innovazione sono temi di natura politica e, quindi, i cittadini devono occuparsene, essere consapevoli e responsabili delle scelte che, direttamente e indirettamente, dovranno prendere per non cadere vittime di una realtà in rapida evoluzione. Dove non va dimenticato che il fattore tempo gioca un ruolo cruciale e che l’aspetto economico è intrinsecamente legato a quello della ricerca e alle sue sorti”. Quello di Padova è uno degli atenei più antichi d’Europa e del mondo e la città è, quindi, da sempre contraddistinta da una certa vivacità. Fabrizio Dughiero, direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’ateneo dell’ateneo patavino e partecipante del Galileo Festival dalla sua prima edizione, riflette: “La grande partecipazione conferma che servono dei policentrismi, che bisogna coltivare anche i territori spesso considerati periferie, dove vanno portati i contributi di innovazione più preziosi e fertili, quelli che derivano dalla contaminazione tra specialità diverse. La collaborazione è possibile solo adottando linguaggi comuni, i quali si acquisiscono proprio dialogando, come accade al Galileo, che è una conversazione tra discipline”. Un altro grande tema è quello del rapporto tra ricerca, istituzioni e impresa: l’apertura del Festival, il 2 maggio sarà dedicata proprio a due incontri sul tema: “Imprese che innovano. Ma da sole possono bastare?” e “Politiche per l’innovazione: cosa possono fare i territori?”. La serata inaugurale del festival vedrà un ospite d’eccezione, il Premio Oscar Nicola Piovani, che affronterà il tema della creazione e della creatività musicale. Gli incontri sono aperti a tutti, ma è consigliato iscriversi sul sito del Festival per avere garantito l’accesso in sala. Un importante sostegno viene, quest’anno, da un nuovo partner content del Festival, la Fondazione Telethon: “Siamo convinti che comunicare il modo migliore per costruire la cittadinanza scientifica e un tessuto della società che abbia fiducia nella ricerca e la viva come una straordinaria risorsa per il miglioramento della qualità di vita di tutti”, ha spiegato Francesca Pasinelli, consigliere delegato Fondazione Telethon. “L’obiettivo, qui, non è formare degli esperti; è importante comunicare il metodo scientifico e trasmettere quella peculiarità della scienza che è la costante e ininterrotta validazione dei propri risultati, una verifica che non può che suscitare la fiducia nei cittadini, sui quali contiamo come ente che finanzia la ricerca grazie alle donazioni”. Anche per questo 2024, Galileo Festival è un’iniziativa di riferimento dell’Unione Europea per la disseminazione dei temi dell’innovazione e della ricerca scientifica. “Negli ultimi cinque anni l’Unione europea ha lavorato molto per favorire la ricerca scientifica, la scienza e l’innovazione in Europa, rendendola non solo competitiva e all’avanguardia nello scenario globale, ma anche uno spazio senza barriere per la circolazione di idee. L’Unione ha molto da dire sui temi dell’innovazione e della ricerca, sfide epocali che attendono anche la nuova legislatura”, ha detto Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, ricordandola la campagna di invito al voto alle europee di giugno #usailtuovoto.L’ultima giornata di festival vedrà anche la consegna del Premio Libro dell’Anno sull’Innovazione per saggi che raccontino e analizzino il mondo dell’innovazione sia sotto l’aspetto tecnologico sia delle questioni etiche e filosofiche ad essa connesse. I finalisti di quest’anno sono Simonetta Di Pippo con “Luna laboratorio di pace” (Rossi,(Egea), Giuseppe Gabusi con “L’Asia al centro del cambiamento” (Treccani), Riccardo Manzotti e Simone Rossi, “Io & IA” (Rubettino), Roberto Sitia e Giuliano Grignaschi con “Io le patate le bollo vive” (Einaudi), SimoneRossi e Domenico Prattichizzo con “Il corpo artificiale” (Raffaello Cortina Editore). I partner del Festival sono Intesa Sanpaolo, Autostrade per l’Italia, Avio, Euxilia, Leonardo, Sanofi, Auxiell, Thales Alenia Space; i partner tecnici Astoria e Loison.