Il Mattino di Padova -

In orbita Space economy

Avrà un cuore made in Nord Est Artemis II, il progetto della Nasa che per la prima volta proverà a calcolare la posizione di un veicolo spaziale usando i satelliti di navigazione satellitare a quasi 400.000 chilometri di distanza dalla Terra, il doppio rispetto al limite raggiunto ad oggi dalla Nasa. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre partirà infatti da Cape Canaveral il veicolo spaziale con destinazione Luna e che avrà al suo interno il ricevitore Gps Galileo realizzato da Qascom, azienda di Bassano del Grappa leader nel mondo nelle applicazioni per la navigazione e le comunicazioni satellitari e la sicurezza informatica. Si tratta solo uno degli esempi dell’eccellenza del territorio nel sempre più crescente settore della Space economy che, da Vicenza a Trieste, vede semre più realtà puntare letteralmente alle stelle.
L’economia dello spazio è un settore in forte crescita come mostrano gli stessi numeri: in Italia vale 17 miliardi di euro e 230 mila addetti, mentre in Veneto, quarta regione italiana, si attesta sui 2,2 miliardi di fatturato e il Friuli Venezia Giulia ha già mappato più di 20 imprese nel settore e ha una componente accademica rilevante che punta ad inserirsi nel contesto aerospaziale nazionale avendo un ruolo di primo piano con le industrie nazionali di riferimento come Leonardo e altre grandi aziende.
Il settore dell’aerospazio, secondo l’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo, conta nel Triveneto 63 unità locali e oltre 1.100 addetti, se si considerano sia i produttori di aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi, i player specializzati nelle attività di riparazione e manutenzione degli stessi e gli operatori attivi nel settore delle telecomunicazioni satellitari. Il dettaglio regionale evidenzia una maggiore presenza dell’industria aerospaziale in Veneto (38 unità locali e 764 addetti) e in Friuli Venezia Giulia (18 unità locali e 341 addetti), dove spiccano le province di Venezia e Gorizia, grazie in particolare alla presenza di alcuni stabilimenti del gruppo Leonardo.
Ma non ci sono solamente i colossi, anche e soprattutto le piccole e medie imprese sono impegnate nel settore. Officina Stellare, azienda di Sarcedo leader nella progettazione e produzione di strumentazione opto-meccanica di eccellenza, ha recentemente siglato un nuovo contratto con Leonardo per la fornitura di quattro sistemi ottici per strumenti iperspettrali a media risoluzione che saranno installati sulla piattaforma «Platino4», a completamento della costellazione satellitare italiana «Iride», uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di osservazione della Terra. Lungo la linea che unisce la Pedemontana veneta, a qualche chilometro da Sarcedo, tra Vicenza e l’Altopiano, sorge il centro di design della Dainese, che studia le tute per gli astronauti che andranno su Marte. Un po’ più in là, verso le montagne, la Forgital produce componentistica per l’industria aerospaziale, satelliti, lanciatori, basi orbitanti.
Procedendo lungo la linea che congiunge idealmente le province di Vicenza e Trevis o si raggiunge la Irca, Zoppas Industries, che produce da trent’anni i riscaldatori (flex heaters) utilizzati nel bilanciamento termico dei satelliti, veicoli spaziali, moduli pressurizzati e antenne di terra. Riscaldatori che hanno salvato la missione del telescopio spaziale Euclid, partito dalla base di Cape Canaveral il primo luglio scorso per analizzare gli ultimi dieci miliardi di anni del cosmo, fornendo così agli astrofisici i dati necessari per comprendere meglio due annosi misteri: la materia oscura e l’energia oscura. Ancora più a Est la friulana Cimolai, con la sua azienda Technology (che è a Padova) che costruito la macchina-robot che trasporta i razzi spaziali per Ariane 6 e Vega C, una macchina-robot da 500 tonnellate su ruote in grado di spostare motori del peso di 240 tonnellate, innalzarli e posizionarli nel loro alloggiamento con una precisione millimetrica.
E uscendo dal Nord Est si possono incontrare assolute eccellenze nel campo dell’innovazione: dalla Thales Alenia Space di Torino (costituita al 67% dai francesi di Thales e al 33% da Leonardo), che recentemente si è vista assegnare un contratto di oltre 520 milioni dall’Agenzia spaziale europea, ad Avio, colosso italiano dell’aviospazio che ha acquisito anche una quota della padovana T4i, azienda con sede a Monselice è specializzata in sistemi propulsivi innovativi per applicazioni aerospaziali.
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