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Galileo, la scienza da leggere

Corriere del Veneto / di Barbara Codogno.

Ha scosso i cuori di tutti il ritrovamento del corpo del bambino, straziato dal mare, che celava nella cucitura interna della giacca la sua pagella scolastica. Così come il corpo del ragazzo che aveva in tasca un sacchetto di terra: la sua Eritrea.

Storie tristi ma reali delle vittime del Mediterraneo. Il tema dei migranti è uno dei focus socio-politici su cui quest’anno ha puntato il premio letterario-scientifico Galileo, nella selezione della Cinquina finalista. Di migranti parla Cristina Cattaneo nel libro Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo (Cortina Editore), tra i cinque libri scelti ieri in Sala Paladin a Palazzo Moroni a Padova, dalla giuria tecnica del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, alla sua 13esima edizione. Gli altri finalisti selezionati sono: Roberto Defez con Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia (Codice Edizioni), Pietro Greco Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile (Carocci Editore), Peter Wadhams Addio ai ghiacci. Rapporto dall’Artico (Bollati Boringhieri), Sandra Savaglio Tutto l’Universo per chi ha poco spazio-tempo (Mondadori). Il premio è presieduto quest’anno da Elena Cattaneo, senatrice e scienziata di fama mondiale. Una giuria fortemente orientata verso tematiche sociali e di attualità, dunque, composta da 11 giurati, 7 donne e 5 uomini: Gabriele Beccaria, giornalista La Stampa e responsabile di Tuttoscienze , Luca De Biase, giornalista Il Sole 24 Ore , Elena Dusi, giornalista La Repubblica , Anna Meldolesi, giornalista Corriere della Sera , Rossella Panarese, autrice e conduttrice di Radio3Scienza, Giovanna Capizzi, Dipartimento di Scienze Statistiche, Università di Padova, Rodolfo Costa, professore ordinario di Genetica Università di Padova, Piero Martin, professore di Fisica sperimentale al Dipartimento di Fisica e Astronomia Galilei Università di Padova, Giulia Treu, professoressa associata al Dipartimento di Matematica Levi Civita Università di Padova, Maria Elena Valcher, professoressa ordinaria di Automatica del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Università di Padova.

Alla giuria tecnica il compito di scegliere, tra una rosa di 30 pubblicazioni, la cinquina finalista da affidare quindi alla giuria popolare, quest’anno composta da 5 classi venete e 5 provenienti dal resto d’Italia (Brescia, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria). «Sono 5 classi di eccellenza – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio – distinte per i loro programmi scientifici avanzati». La cinquina finalista vede Cristina Cattaneo raccontare, attraverso il proprio vissuto di medico legale, il tentativo di dare un nome alle anonime e dimenticate vittime del mare. E Sandra Savaglio, astrofisica, con il suo Tutto l’universo per chi ha poco Spazio – Tempo (Mondadori) viaggio tra buchi neri e stelle nane, onde gravitazionali e future missioni spaziali. Roberto Defez, ricercatore del Cnr, con Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia (Codice Edizioni).

Anche qui un tema di attualità socio-politica, pur mantenendo il rigore della ricerca scientifica. Defez infatti mostra come la ricerca scientifica non sia un lusso culturale, ma la più concreta opzione per dare un futuro al Paese e alle nuove generazioni, e per far tornare una parte del fiume di giovani formati in Italia e che possono lavorare solo all’estero.

In cinquina, Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile del giornalista scientifico Pietro Greco (Carocci Editore). Si tratta di una serie di saggi che analizzano la storia della presa di coscienza da parte degli scienziati delle loro responsabilità, di alcune delle personalità che hanno contribuito a svilupparla e dell’influenza che essa ha avuto sullo sviluppo successivo della ricerca scientifica. Nel saggio introduttivo, scritto dal curatore, si fa sinteticamente la storia dell’impegno pacifista di Einstein, nel periodo di tempo precedente quello delle armi nucleari.

Chiude la cinquina il libro scritto da Peter Wadhams, uno dei massimi esperti a livello mondiale di ghiaccio marino e degli oceani polari con il suo Addio ai ghiacci. Rapporto dell’Artico (Bollati Boringhieri): molti scienziati ritengono che il Polo Nord sarà privo di ghiacci verso la metà del secolo. Ma sono previsioni basate per lo più su modelli matematici. I dati raccolti sul campo dicono che potrebbe avvenire molto prima. E con gravissime ripercussioni sul pianeta.

I libri scelti testimoniano una grande attenzione ai temi di attualità, alla politica, all’ambiente, soprattutto una presa di posizione etica e sociale forte che viene all’unanimità dal mondo accademico e culturale. «Una bellissima giuria – commenta la presidente Cattaneo – appassionata e coinvolta, composta per lo più da donne. Che rivendica perciò la distribuzione delle competenze indipendentemente dal genere. E che ci dimostra, per fortuna, che la scienza partecipa alla vita ed è a disposizione dell’umanità».

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