Ingegneria biomedica, robotica riabilitativa e scienze mediche uniscono le forze per esplorare nuove frontiere nella cura dei pazienti. Microbioreattori avanzati che simulano l’ambiente biologico delle cellule tumorali (Cimetta); interfacce robotiche che migliorano la riabilitazione e l’autonomia dei pazienti (Laffranchi) o tecnologie assistive basate sulle dinamiche del movimento umano (Petrone); e ancora, dispositivi innovativi che spaziano dall’uso chirurgico a quello terapeutico, spingendo i confini della miniaturizzazione (Menciassi): al Galileo Festival, un incubatore di soluzioni pratiche e avanzate che formano il futuro della medicina moderna.
