Il Gazzettino -

Lo show della scienza. Protagonisti del futuro ma ora servono progetti condivisi

Il volo Galileo Festival edizione 2022 andrà in orbita con un astronauta e atterrerà con un Premio Nobel. La kermesse, cresciuta fino a diventare il più importante appuntamento nazionale dedicato all’innovazione e al trasferimento tecnologico, torna anche quest’anno a Padova con un ricchissimo programma di eventi e incontri aperti al pubblico.

Il decollo è fissato per dopodomani, 14 ottobre, con l’intervento dell’astronauta italiano Paolo Nespoli; la conclusione domenica 16 ottobre con Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica. Trenta eventi in 3 giorni: vi parteciperanno un centinaio di relatori tra i quali il filosofo Luciano Floridi, l’ex ministro della Ricerca Scientifica Francesco Profumo e molti altri protagonisti della scienza e del trasferimento tecnologico. A guidare il pubblico in questo percorso affascinante il giornalista scientifico Giovanni Caprara.

«Il festival quest’anno proporrà tre grandi filoni di approfondimento» spiega Filiberto Zovico, fondatore del Galileo Festival e di ItalyPost «aerospaziale, robotica e intelligenza artificiale, e biotech applicato alla medicina. Lo faremo accompagnati dai grandi protagonisti dell’innovazione e della vita economia che ci daranno degli orizzonti, degli stimoli su cui orientare la nostra azione nel prossimo futuro. Ma ci saranno anche gli operatori dell’innovazione, professionisti e scienziati di rilievo internazionale che ci sveleranno le ricerche, le scoperte, le tecnologie del nostro futuro. Tra i nostri relatori anche gli imprenditori di frontiera, persone che scelgono di scommettere sui nuovi orizzonti della scienza per rendere fruibile alle persone e ai mercati quelle tecnologie e quelle scoperte che altrimenti rischierebbero di rimanere solo affascinante teoria».

Tra venerdì e domenica il Veneto e Padova si trasformeranno in un’antenna puntata su tutto ciò che c’è di più innovativo nei tre ambiti scelti per questa edizione così da trasformare un territorio già tra i più ricchi di forza creativa, in una capitale assoluta del futuro tecnologico globale.Una sfida che il Galileo Festival vuole accendere, facendo cultura dell’innovazione e portando su questi territori il meglio della scienza e della tecnologia attuale. Una sfida che per essere colta pienamente necessita di uno sforzo collettivo. «La sfida innovazione richiede capacità collettiva e di progetto non solo capacità singole che pure si sono dimostrate eccezionali in questi territori» ragiona Zovico. «Quello che ancora manca a quest’area, che pure ha tutte le potenzialità per diventare un polo indiscusso dell’innovazione nazionale ed europea, è una progettualità condivisa.

Il Galileo cerca di portare il suo contributo di idee e di stimoli provando a mettere a fuoco aree problematiche, potenzialità e orizzonti. Lo facciamo permettendo alla cittadinanza di confrontarsi con i protagonisti del nostro futuro su tematiche specifiche. Poi però spetta a protagonisti pubblici e privati del territorio iniziare a costruire le sinergie necessarie per accelerare nella propria evoluzione. Qui abbiamo un’imprenditoria che capisce con largo anticipo i trend ma che fatica a strutturarsi nel rapporto con le grandi dimensioni. Abbiamo università di prestigio internazionale ma forse non abbiamo ancora colto a sufficienza la necessità di attirare su questi territori i grandi centri di ricerca delle multinazionali che definiscono i trend tecnologici del futuro. Abbiamo medie imprese fortissime sui mercati globali di riferimento ma non riusciamo a portare le loro divisioni di R&D vicine, anche fisicamente ai grandi atenei del Veneto e tra loro. Abbiamo una grande cultura dei distretti che, dal punto di vista industriale, ci permettono di colmare il gap con i grandi gruppi globali sui mercati, ma nessuna logica di questo genere nell’ambito della ricerca. Una logica che invece hanno in Emilia Romagna con, per esempio, l’università Muner di Modena e che sarebbe strategica in un mondo globale dell’innovazione che corre sulle ali di finanziamenti miliardari»

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