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«Io, le cellule staminali e la cura dell’incurabile»

19 ottobre 2020 / Elisa Fais, Il Gazzettino.

L’evoluzione e la storia delle scoperte più importanti nel campo della medicina rigenerativa, sfatando non pochi miti e mettendo in crisi convinzioni ideologiche sull’impiego delle cellule staminali. È il tema del libro che ha vinto il premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica 2020.

 

La cerimonia, trasmessa in diretta streaming, è avvenuta ieri nella prestigiosa cornice dell’aula magna del Bo. Il primo posto è stato assegnato a Giulio Cossu con “La trama della vita” (Marsilio Editori) che ha ottenuto 32 voti dalla giuria popolare, composta da studenti universitari provenienti da tutta Italia e dagli studenti di dieci classi delle scuole secondarie di secondo grado. A seguire nelle preferenze dei giovani sono arrivati i libri di Anna D’Errico “Il senso perfetto” (Codice Edizioni, 29 voti), Francesca Buoninconti “Senza confine” (Codice Edizioni, 18 voti), Carola Frediani “Cybercrime” (Hoepli, 12 voti), e Guido Barbujani e Andrea Brunelli “Il giro del mondo in sei milioni di anni” (Il Mulino, 10 voti). Grande soddisfazione per l’andamento di questa edizione del Premio Galileo è stata espressa dall’assessore alla cultura. «Da quest’anno il premio diventa la punta di diamante di un vasto programma di appuntamenti che coinvolge l’intera città, le sue istituzioni e i suoi enti scientifici e culturali – dichiara Andrea Colasio la settimana della scienza e innovazione, che con decine di iniziative intende contribuire al dibattito sul futuro della ricerca e delle imprese. Il premio si è segnalato ancora una volta per l’alta qualità dei libri proposti e l’autorevolezza della giuria, che ringrazio per il suo importante lavoro. Grazie anche ai molti studenti che come in ogni edizione hanno portato con entusiasmo il loro apporto».

MANCHESTER

Nel corso della cerimonia, condotta da Alessandra Viero, giornalista e conduttrice televisiva, è intervenuto il presidente della giuria scientifica, Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University. Il vincitore del concorso letterario, Giulio Cossu, vive a Manchester, dove insegna Medicina rigenerativa e si occupa di cellule staminali per la terapia delle distrofie muscolari. È stato professore di Biologia delle cellule staminali alla University College London e in precedenza professore di Istologia all’Università di Milano e alla Sapienza di Roma. «Quando vivevo in Italia, non di rado mi capitava che la gente mi chiedesse: professore, quando pensa che le cellule staminali arriveranno realmente a curare le persone? – spiega Cossu -. Pazientemente, tutte le volte, rispondevo che da circa mezzo secolo le staminali sono in clinica e hanno salvato migliaia di vite umane». Da questo pensiero nasce il libro “La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse”. «Mi considero fortunato perché quando mi sono laureato l’idea di riconoscere e rimpiazzare un gene malato era fantascienza – afferma Cossu -. Dopo vent’anni, quei bambini che dovevano vivere in una bolla d’aria filtrata perché un banale raffreddore poteva essere pericoloso, oggi sono adulti e conducono una vita normale. Ho pensato che fosse una storia da raccontare. Con tutta la cautela del caso perché ci sono ancora un’infinità di malattie da curare».

I TEMI

Il libro affronta i tanti temi di natura etica ed economica (è giusto “distrarre” fondi per curare malattie rare che colpiscono pochi individui invece che destinarli a salvare migliaia di bambini “colpevoli” soltanto di essere nati dalla parte sbagliata del mondo?) e che hanno a che fare con la nostra consapevolezza dei temi scientifici e la scarsa cultura in questo settore, alla base della facilità con cui crediamo agli imbonitori e siamo pronti a mettere in discussione certezze ormai consolidate (come l’utilità dei vaccini). Oltre al presidente Mantovani, la giuria che ha scelto i cinque libri finalisti è composta da autorevoli giornalisti specialisti della divulgazione scientifica e cinque docenti dell’università di Padova. Ma è stata la “giuria esterna” a decretare il vincitore della quattordicesima edizione del Premio: studenti universitari di tutta Italia che si sono candidati come giurati e da 10 scuole secondarie di secondo grado.

 

 

 

 

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