3 giorni, 40 incontri, un Villaggio dell’Innovazione: torna il Padova Galileo-Festival dell’Innovazione. Università e imprese alleate nella sfida al futuro

Sarà un’edizione tutta proiettata al futuro, che accoglierà a Padova anche quest’anno migliaia di giovani studenti e ricercatori provenienti da tutta Italia e centinaia di imprese e professionisti che lavorano quotidianamente nel trasferire conoscenza sui processi e sui prodotti delle aziende più innovative

Il Padova Galileo-Festival dell’Innovazione – promosso dall’Università di Padova e dal portale VeneziePost, con il patrocinio del Comune di Padova e in collaborazione con la Commissione europea – torna a Padova dall’11 al 13 maggio e festeggia il quinto compleanno con un’edizione di ampio respiro internazionale diretta anche quest’anno dall’innovation editor del Corriere della Sera Massimo Sideri.

Saranno, infatti, ben sette i grandi ospiti internazionali provenienti dalle più prestigiose università e centri di ricerca internazionali: a partire dal Premio Nobel per la Fisica Andre K Geim, professore alla University of Manchester e premiato con Konstantin Novoselov nel 2010 per le “scoperte rivoluzionarie nei materiali bidimensionali e nel grafene”, che aprirà il Galileo Festival giovedì 11 maggio, ore 11.30, all’Aula Magna del Palazzo del Bo. Nel pomeriggio di giovedì sarà, invece, protagonista all’Aula Magna del Bo Derrick de Kerckhove, sociologo della cultura digitale, già direttore del McLuhan Program in Culture & Technology alla University of Toronto. Dall’Oxford Internet Institute, invece, interverrà venerdì 12 maggio, ore 11.30, sul tema “Per un’etica della rete: dal diritto all’oblio al dovere della memoria” Luciano Floridi, direttore Alan Turing Institute e uno dei massimi esperti mondiali di etica dell’informatica; sempre venerdì 12, alle 16.30, spazio alla distinguished lecture di Alberto Sangiovanni Vincentelli, docente alla University of Berkeley e pioniere della electric design automation. Sarà, invece, un evento tutto internazionale a chiudere la mattina di sabato 13 maggio, con la partecipazione di Laura Lee Bierema, University of Georgia, Brian Donnellan, Maynooth University-Irlanda, e Edward W. Taylor, Penn State University di Harrisburg.

L’apertura con il Premio Nobel per la Fisica Andrea K. Geim e la scoperta del grafene

Ha lo spessore di un atomo, la resistenza di un diamante e la flessibilità della plastica: il grafene è un materiale destinato a rivoluzionare il mondo, come l’acciaio e la plastica hanno fatto in precedenza. La leggenda narra che, dopo anni di studi e ricerche, l’“eureka moment” gli sia giunto per caso, tirando fuori dalla spazzatura i rimasugli di un esperimento malriuscito. Una scoperta rivoluzionaria che è valsa ad Andre K Geim il Premio Nobel per la Fisica nel 2010 (con Konstantin Novoselov). Il celebre fisico russo, ora all’Università di Manchester, sarà protagonista, con Marco Polini dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dell’evento inaugurale del Galileo Festival. Ad aprire la manifestazione, gli interventi di Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese Università di Padova, Massimo Sideri, innovation editor Corriere della Sera e direttore del Festival, e Fabrizio Spada, direttore Rappresentanza a Milano della Commissione europea. 

I temi della manifestazione

Tre giorni, sei location, quaranta eventi e 150 relatori sono i numeri di un’edizione costellata da ospiti di fama internazionale e da grandi eventi incentrati su temi di grande attualità che apriranno gli orizzonti del pubblico verso il prossimo futuro. 

LA MEDICINA DEL FUTURO. Scienze della vita e informatica, fisica e ingegneria: l’effetto della digitalizzazione e personalizzazione è dirompente anche in tema di salute. Empowered patient, robot per la chirurgia, sensori e farmaci stampati in stampa 3D, intelligenza artificiale: stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione delle scienze delle vita non solo in ambito accademico ma anche imprenditoriale. Ne discuteranno al Galileo, giovedì 11 maggio (ore 15), Eugenio Aringhieri amministratore delegato Dompé e presidente Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, Silvio Aime prorettore al Trasferimento tecnologico Università di Torino, e Gabriele Grecchi medtech entrepreneur, fondatore di Silk Biomaterials e autore di Future Health (Egea).

INNOVAZIONE: MADE IN ITALY MA DIMENTICATA. Dai primi libri tascabili al microchip, dalla ricerca sulle malattie rare all’aliscafo: non tutti sanno che sono tutti casi di innovazione made in Italy. Una serie di cortocircuiti scientifici e tecnici che sono da attribuire a uomini di genio italiani e che curiosamente sono poco noti: è questo il tema de La sindrome di Eustachio (Bompiani), l’ultimo libro di Massimo Sideri, firma del Corriere della Sera e direttore del Festival, che verrà presentato al Galileo nel giorno della sua uscita, giovedì 11 maggio (ore 16.30), con il direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia Roberto Cingolani e Derrick de Kerckhove, allievo di Marshall McLuhan e luminare della sociologia dei media.

UOMINI, ROBOT, OGGETTI CHE CI PARLANO. Si chiama R1-Your personal humanoid ed è il primo robot umanoide per uso privato o professionale interamente made in Italy: realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sotto la guida di Giorgio Metta, responsabile anche della creazione dell’iCub, il famoso “robot bambino”, R1 sarà protagonista di un’intervista unica nel suo genere, giovedì 11 maggio (ore 18), durante la quale risponderà alle domande di Massimo Sideri. Da giovedì 11 a sabato 13 maggio, R1 sarà anche visibile al pubblico nel “Villaggio dell’Innovazione”.

Il rapporto con gli umanoidi non è fantascienza ma diventerà parte della nostra vita quotidiana nel futuro prossimo; un futuro caratterizzato da iperconnessione, calcolo mobile e ubiquo, dispositivi smart e sensori: gli esperti del settore stimano che nel 2025 il mondo sarà “popolato” da un trilione di dispositivi intelligenti, veri e propri “oggetti che ci parlano” connessi a velocità sempre maggiori. La prossima frontiera – le prime sperimentazioni sono già in atto – è quella del 5G, che permetterà velocità di trasferimento altissime e nuovi modi di connettere persone. Ne parleranno al Galileo Festival l’amministratore delegato Vodafone Italia Aldo Bisio e Giangiacomo Olivi, head of intellectual property and technology e global co-chair di DLA Piper, con la moderazione di Davide Reina, docente di Marketing SDA Bocconi e scrittore.

Ma con la diffusione dell’Internet delle cose, della domotica per la casa, delle auto a guida assistita, chi ci assicura la sicurezza di questi “oggetti che ci parlano”? Paradossalmente sono gli hacker: ed è questa la storia di Raoul Chiesa, alias Nobody, il più celebre ex hacker italiano, ora consulente per le grandi aziende. Una storia apparentemente singolare, ma non unica, che Nobody condividerà con il pubblico del Galileo (venerdì 12, ore 18): gli hacker servono, alle aziende e a noi. Con la diffusione dell’Internet delle cose, della domotica per la casa, delle auto a guida assistita, il loro ruolo si fa sempre più importante per garantire la qualità dei dispositivi tecnologici e iperconnessi e assicurare la sicurezza degli utenti.

BANCHE E FINTECH. Negli ultimi anni il mondo bancario è stato sottoposto a un enorme cambiamento, anche grazie all’avanzamento delle nuove tecnologie. Dai pagamenti fino alle possibilità assicurative, il banking si sta trasformando sotto i nostri occhi: il modello tradizionale di “fare banca” è destinato a perire di fronte all’armata delle startup fintech? E’ questo il focus della discussione in programma venerdì 12 maggio, ore 11.30, con Andrea Ragaini, vice direttore generale Banca Generali, e Massimo Arrighetti, amministratore delegato Gruppo SIA, con la moderazione di Massimo Saldutti, caporedattore Economia ed editorialista Corriere della Sera.

ETICA DELLA RETE, TRA HACKER E CYBERBULLISMO. Fake news, identità digitale, hacker, cyberbullismo, tra hater e troll: internet con le sue banche dati, i suoi motori di ricerca e i social media sta diventando un enorme archivio incontrollabile, dove c’è possibilità di inserire qualsiasi tipo di informazione. Il Galileo Festival propone un ciclo di tre appuntamenti dedicato a questo tema: a partire da “Per un’etica della rete: dal diritto all’oblio al dovere della memoria”, dialogo (venerdì 12, ore 11.30) tra Umberto Ambrosoli avvocato, politico e saggista, Luciano Floridi esperto di Etica dell’Informatica all’Oxford Internet Institute e direttore dell’Alan Turing Institute e Massimo Sideri. Sabato 13 maggio, alle ore 12, il Galileo Festival prosegue con la riflessione sull’importanza di un’etica della rete proponendo un dialogo tra Beppe Severgnini, direttore 7-Corriere della Sera, e Stefania Chiale, giornalista 7-Corriere della Sera, che prende spunto dal servizio di copertina del nuovo 7 del Corriere. Un confronto a due voci per scoprire il mondo di chi – per divertimento o per professione – dissemina la rete di odio e violenza gratuiti: studenti e padri di famiglia, consulenti internazionali e artigiani, professionisti e disoccupati, non c’è un profilo univoco per descrivere molestatori, troll e hater online.

TECNOLOGIE, TALENTO E OCCUPAZIONE. Se Amazon è riconosciuto come il portale di vendite online più famoso al mondo, l’Italia ha saputo conquistarsi uno spazio di grandissimo rilievo nel segmento delle vendite online di fascia alta tramite un portale, Yoox, cresciuto al punto tale da acquisire il francese Net à Porter. Il merito di questo straordinario risultato è di Federico Marchetti, riuscito in un’impresa che, nella GDO tradizionale, non è riuscita nemmeno a Bernardo Caprotti. Ma qual è il segreto che sta alle spalle di quest’avventura imprenditoriale? Probabilmente nella capacità di costruire un’azienda che ha saputo e che creerà occupazione dove i lavoratori abbinano competenze tecnologiche e passione. Intervistato da Dario Di Vico del Corriere della Sera, il leader di Yoox Net-a Porter svelerà, in particolare ai giovani, i segreti del lavoro del futuro (venerdì 12, ore 16.30).

DONNE E SCIENZA. Secondo un’indagine realizzata nel 2015 dalla Fondazione L’Oréal, il 97% dei Premi Nobel scientifici sono stati assegnati solo a uomini; in Occidente, solo l’11% degli alti incarichi accademici è occupato da scienziate. Eppure sono state delle scienziate a identificare il virus Hiv, a scoprire il gene responsabile del tumore al seno o la composizione a idrogeno ed elio delle stelle; e ancora, alcune delle imprese innovative e tecnologiche di maggior successo hanno donne al timone. E’ su questo tema centrale per il futuro che si chiuderà l’edizione 2017 del Galileo: a confrontarsi – sabato 13 maggio, ore 15 – in un dibattito condotto dal vicedirettore Corriere della Sera Daniele Manca, Elena Zambon presidente Zambon, Elisabetta Vitali, program administrator Armenise-Harvard Foundation, Chiara Burberi, autrice de Le ragazze con il pallino della matematica e Giovanna Pezzuoli, curatrice di 100 donne contro gli stereotipi per la scienza. 

L’Università lancia il “Competence Centre del 4.0”
Cosa serve alle imprese e cosa farà l’Università 

È più di un luogo comune che il dialogo tra Università e Impresa sia faccenda che riguarda solo le grandi aziende, fortemente strutturate a dialogare con dipartimenti universitari e uffici di trasferimento tecnologico per loro natura a loro volta strutturati a ragionare per grandi progetti di ricerca. Oggettivamente dialogare con pochi soggetti è più semplice che con una miriade di piccole e piccolissime imprese rette, perlopiù, da imprenditori abituati a dirigere l’azienda in proprio. Una sfida che l’Università di Padova ha deciso di cogliere con una doppia strategia: da un lato la fondazione di Unismart Padova Entreprise – una srl che agisce come una società privata per rendere più agevole il trasferimento di conoscenza e tecnologia dai laboratori di ricerca verso le imprese, con l’obiettivo di “commercializzare” i circa 200 brevetti già esistenti -; dall’altro, facendo da capofila al progetto del “Competence Centre del 4.0”, progetto strategico nel Piano 4.0 del ministro Calenda che riunisce gli atenei del Nordest.  Sono anche questi gli assi di un ciclo di incontri curati dall’Università di Padova e da Unismart Padova Enterprise che da giovedì 11 a sabato 13 maggio apriranno un focus di discussione sul tema. A partire dalla distinguished lecture di Alberto Sangiovanni Vincentelli, professore di Scienze computazionali alla University of California Berkeley e pioniere dell’electronic design automation, che discuterà di “Trasferimento tecnologico: realtà o sogno?” con due giovani ricercatori italiani di Harvard University, Luca Cappellin e Fausto Panizzolo (venerdì 12, ore 16.30).  Il progetto del “Competence Centre del Nordest” sarà invece protagonista di due diversi eventi: venerdì 12 maggio (ore 15), il workshop, condotto dal giornalista Sandro Mangiaterra, con Antonio Abramo (Università di Udine), Carlo Bagnoli (Università Ca’ Foscari Venezia), Flavio De Florian (Università di Trento) e Fabrizio Dughiero (Università di Padova). Sabato 13 maggio, alle ore 10, saranno invece chiamati a rispondere al quesito “Cosa serve alle imprese, cosa farà l’università?” Alberto Felice De Toni e Rosario Rizzuto, rettori delle università di Udine e Padova, in un dialogo – moderato dal direttore de Il Mattino di Padova Paolo Possamai – con il presidente Brembo Alberto Bombassei e il presidente e amministratore delegato di IMA-Industria Macchine Automatiche Alberto Vacchi.  Da non perdere, infine, i due aperitivi per la Unismart Community: “I mille volti dell’innovazione: startup, spinoff e brevetti a confronto” (giovedì 11, ore 18) e “Innovation Ambassadors: l’esperienza diventa innovazione” (venerdì 12, ore 18).   Innovazione, imprese e professionisti Centrali, anche quest’anno nel programma del Festival, gli incontri dedicati al mondo dell’impresa, a partire dal ciclo di tre incontri, realizzati in collaborazione con Cortellazzo&Soatto, sui “Vantaggi (anche fiscali) di diventare lean, smart e 4.0” (giovedì 11, ore 18), “Malta, la “Silicon Valletta” per quotare le PMI che sviluppano ed innovano” (venerdì 12, ore 15) e, infine, sulla “Digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione: a che punto siamo?” (sabato 13, ore 10). Si focalizzerà su come la ricerca applicata in ambito medico-chirurgico possa trasformarsi in impresa l’appuntamento di Studio Bonini – “La medicina incontra la robotica” – in programma venerdì 12 alle 10. Sul tema “Industria 4.0: rivoluzione industriale e professionale” si articolerà, invece, la conferenza a cura di FOIV-Federazione Ordini Ingegneri del Veneto (giovedì 11, ore 15), mentre Adacta Innovation L@b e Infinite Area proporranno una riflessione su “Pensiero innovativo: metodo, talento e tecnologia” venerdì 12 alle 18.

Alla scoperta del “Villaggio dell’Innovazione”

L’innovazione si presenta al pubblico e all’impresa: è questa la mission del Villaggio dell’Innovazione, aperto da giovedì 11 a sabato 13 maggio tra il Palazzo del Bo e Palazzo Moroni. Un’area appositamente progettata per il Galileo Festival da Edoardo Narne e Marco Zagallo, con la preziosa collaborazione di GiPlanet, con l’obiettivo di creare un percorso per scoprire e “toccare con mano” progetti innovativi e brevetti. Dal Dipartimento di Agronomia-Animali-Alimenti-Risorse Naturali e Ambiente a Scienze Chimiche, da Beni Culturali a Scienze Biomediche, dal Centro Ricerche Fusione a JEst-Junior Enterprise, da Ingegneria Industriale a Medicina, da Tecnica e Gestione dei sistemi industriali a Biologia: un vero e proprio caleidoscopio di competenze ready for use, che i Dipartimenti presenteranno anche nel corso di un calendario di seminari specialistici in programma venerdì 12 maggio.

Le dichiarazioni dei promotori

 «Il Festival dell’Innovazione Galileo è ormai un appuntamento immancabile e internazionale: per la prima volta quest’anno avremo l’onore di ospitare il Premio Nobel Andre Geim – afferma Massimo Sideri, innovation editor Corriere della Sera e direttore della manifestazione – Ma oltre a lui avremo scienziati e professori dalle principali università del mondo occidentale, Harvard, Oxford, Berkeley, oltre ai principali amministratori delegati delle aziende italiane che hanno compreso l’importanza dell’Innovazione per la crescita culturale, economica e occupazionale. Questo dà la misura dello sviluppo del Festival, una start up culturale che grazie a Comune, Università di Padova, IIT, Corriere della Sera, VeneziePost e stakeholder di primo piano sta creando un momento unico di dialogo, confronto, divulgazione scientifica e comprensione di come cambia il mondo dello studio e del lavoro. Proprio nel cuore del dibattito che vede contrapposti uomini e macchine il Festival quest’anno sarà anche il primo appuntamento internazionale a rispettare la “quota-robot” con R1. Chi vuole parlare di innovazione deve passare da Padova, la città dove Galileo Galilei vide prima degli altri la verità scrutando i cieli». 

«L’Università è da sempre il motore dell’innovazione ed è importante comunicare i risultati che vengono raggiunti – aggiunge il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto – Il Galileo Festival è un momento di apertura al territorio, che vede il coinvolgimento di partner importanti e dell’intero ateneo: ogni volta che l’Università di Padova si apre per portare cultura, innovazione e scienza, i riscontri sono più che positivi. L’anno scorso il Galileo Festival ha visto la presenza di tantissime persone: anche quest’anno ci aspettiamo grande partecipazione». 

«Il Galileo Festival dell’Innovazione è un’occasione unica per incontrare e far incontrare mondi che spesso parlano linguaggi diversi ma che sempre di più hanno la necessità di comprendersi e dialogare – afferma Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico e al rapporto con le imprese dell’Università di Padova – L’innovazione nasce dal dialogo e soprattutto dalla condivisione del sapere e del saper fare ed è in questa direzione che l’Università di Padova si sta muovendo in questi ultimi anni per creare un ponte tra la ricerca e il tessuto economico-produttivo-sociale-culturale del nostro territorio».

«Più che un Festival, il Galielo è ormai diventato un grande laboratorio progettuale dell’innovazione – commenta Filiberto Zovico, fondatore VeneziePost e promotore della manifestazione – La scelta che abbiamo compiuto in questi anni con il direttore Massimo Sideri e con l’Università di Padova è stata quella di costruire una occasione di profilo internazionale, dove il mondo dell’impresa e quello della ricerca possano elaborare e discutere strategie per crescere assieme e far crescere l’intera società, creando occupazione qualificata e fornendo tracce di risposte possibili alle sfide del futuro. Sono stati sei anni di costruzione di un percorso di crescita che, con questa edizione particolarmente ricca di ospiti di grande prestigio, ci sembra stia dando ottimi risultati». 

«Dompé è un’azienda biofarmaceutica italiana focalizzata sull’innovazione a 360 gradi – sottolinea Eugenio Aringhieri, amministratore delegato Dompé –: dalla breakthrough innovation, con un focus sul biotech, finalizzata a dare risposte terapeutiche a bisogni ancora aperti, fino all’incremental innovation dei nostri prodotti di Primary Care”, spiega Eugenio Aringhieri, CEO Dompé che interverrà nel panel “Future Health: la rivoluzione delle Scienze della Vita” giovedì 11 maggio. “Per chi si occupa di life sciences l’innovazione è un processo continuo ed evolutivo, per questo sono orgoglioso di poter prendere parte a un Festival che lo celebra».

«L’innovazione è nel dna e nella mission di Banca Generali che ha nella ricerca e sviluppo di soluzioni all’avanguardia per la protezione del risparmio uno dei suoi elementi distintivi – sottolinea Andrea Ragaini, vice direttore generale Banca Generali -. La rivoluzione tecnologica e le nuove possibilità nel fintech stanno ridisegnando il perimetro del settore aprendo a notevoli opportunità per chi sappia coglierne i vantaggi competitivi applicati ad efficienti modelli di business. Nel nostro caso la centralità della consulenza finanziaria si arricchisce di nuovi servizi che ne fanno l’interlocutore privilegiato per la tutela del patrimonio delle famiglie in senso lato. Il Galileo Festival con i suoi spunti costruttivi e le competenze che richiama rappresenta il bacino ideale per chi come noi si adopera per trovare nuovi orizzonti nei servizi alle famiglie».

«Vodafone Italia è lieta di sostenere per il secondo anno consecutivo il Galileo-Festival dell’Innovazione nella città di Padova dove da 20 anni ha sede il nostro quartier generale per il Nordest – afferma Silvia De Blasio, responsabile Media Relations e Corporate Communications Vodafone Italia – Il Festival è un’iniziativa che risponde pienamente ai valori di Vodafone Italia, che è impegnata a promuovere ogni giorno l’innovazione tecnologica e digitale quale leva di sviluppo per l’economia, il lavoro e la società in cui operiamo.In questi anni abbiamo lavorato e continuiamo ad investire nello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche innovative, che sono il fattore abilitante per l’utilizzo delle nuove tecnologie e per lo sviluppo di nuovi servizi che sempre più faranno parte del nostro vivere quotidiano. Il Festival è un’occasione importante per portare i temi dell’innovazione e del futuro che viviamo e vivremo a giovani studenti e innovatori che riempiono le sale con grande entusiasmo e voglia di contribuire a disegnare il futuro che abiteremo».

«Abbiamo deciso di incrociare il nostro percorso con quello di Padova Galileo – Festival dell’Innovazione – aggiunge Luca Griggio, amministratore delegato della Fiera di Padova – perché intercetta e valorizza molti dei temi al centro del piano di rilancio del nostro quartiere espositivo. Un piano che guarda all’Università come a un partner strategico per “disegnare” un luogo che abbandona il modello tradizionale di Fiera: un hub dell’innovazione capace di far incontrare in modo nuovo – in uno spazio “rigenerato” anche dal punto di vista architettonico – le innovazioni che arrivano dalle startup e dal mondo della ricerca e le imprese delle diverse community di settore».

«Dal nostro osservatorio professionale tocchiamo con mano ogni giorno, in particolare in questi anni di congiuntura difficile, come solo le imprese e le realtà capaci di innovarsi siano quelle in grado di mantenersi forti sul mercato, di crescere, di costruire per sé un vantaggio competitivo – spiega Gianfranco Peracin, partner di Cortellazzo&Soatto – Per innovare è necessario saper leggere e interpretare i cambiamenti, immaginare nuovi scenari, osare idee di frontiera anche. E ancor più che il termine “innovazione”, il verbo “innovare” evoca un agire e un percorrere il nuovo: nei prodotti, nei processi, nei modelli di business, e più ampiamente nelle idee e nella cultura. Un percorso che necessariamente si nutre di contaminazione, di confronto e di sinergie, oltre che di passione e di coraggio. Ecco, il nostro compito è quello di accompagnare le imprese in tale percorso, aiutandole anche a trovare gli strumenti per realizzarlo, mettendo insieme le diverse competenze e inserendole in reti strategiche. Nel festival noi vediamo proprio questo: un contenitore culturale in cui non è solo l’impresa, o un singolo settore a riflettere intorno al tema dell’innovazione, ma è un intero sistema-territorio a farlo».

Informazioni pratiche 

I luoghi del Festival. Da giovedì 11 a sabato 13 maggio 2017, la quinta edizione del Padova Galileo-Festival dell’Innovazione animerà l’intera area di via VIII Febbraio a Padova: dal Palazzo del Bo, dove gli eventi si svolgeranno in Aula Magna, Archivio Antico e Aula Nievo, a Palazzo Moroni, dal Caffè Pedrocchi alla Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Padova. Da non perdere poi i laboratori e le presentazioni del “Villaggio dell’Innovazione”, un’area allestita per l’occasione tra il Bo e il Comune di Padova, dove si potrà scoprire come nasce l’innovazione all’interno dell’Università.  Per partecipare agli eventi. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. I posti in sala sono limitati: per avere garanzia di accesso, è necessario registrarsi all’evento sul sito www.galileofestival.it. Per procedere alla registrazione, scegliere l’appuntamento di proprio interesse all’interno della sezione “Programma”, cliccare sul titolo dell’evento e compilare il modulo che comparirà nella pagina dedicata. Per i registrati online l’accesso in sala è garantito solo presentandosi almeno 10 minuti prima dell’inizio dell’evento; eventuali posti non utilizzati saranno messi a disposizione di chi effettua la registrazione in loco.

Galileo Festival sulla rete. Punto di riferimento per aggiornamenti in progress sul Galileo Festival dell’Innovazione è il sito internet www.galileofestival.it, dove è possibile consultare il calendario degli eventi per data, luogo, relatore e sezione, registrarsi agli appuntamenti in programma e creare così il proprio calendario personalizzato. È anche attiva la comunità di Facebook (alla pagina ufficiale https://www.facebook.com/galileoinnovactionfestival/) e di Twitter, disponibile al profilo @Galileofest; hashtag ufficiali della manifestazione #Galileo17 #Gif17.

 

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