Luoghi della scienza

Caratterizzata da pezzi di grande valore spesso unici o rarissimi, la collezione non solo racconta gli affascinanti sviluppi del pensiero scientifico e della tecnologia, ma rappresenta anche una preziosa testimonianza delle attività di ricerca e didattica svolte all’Università di Padova nel campo della fisica dal Settecento a oggi.

Il Museo di antropologia conserva scheletri umani preistorici e preziose collezioni etnografiche. Le rocce e i fossili del Museo di geologia e paleontologia documentano la storia del nostro pianeta. Il Museo di mineralogia conserva 18.000 tra minerali, gemme, esemplari di giacimenti minerari e meteoriti.

Negli spazi creati da Gio Ponti al Liviano, i reperti raccontano le storie delle antiche civiltà cui appartennero e dei collezionisti e degli studiosi che li ritrovarono e che nei secoli hanno contribuito alla nascita ed allo sviluppo delle scienze archeologiche.

Vi sono conservati i principali esemplari di motore a combustione interna che hanno segnato la storia motoristica in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Il funzionamento dei motori esposti è stato ripristinato in anni recenti seguendo le indicazioni del Bernardi annotate nei suoi quaderni.

E’ dedicato alla ricerca scientifica e clinica di eccellenza nell’ambito delle malattie pediatriche. E’ stato promosso dalla Fondazione Città della Speranza Onlus che, attraverso un’intensa attività di raccolta fondi, finanzia la ricerca italiana affinché vengano date risposte nuove e concrete nella diagnosi e cura di leucemie, linfomi e altre patologie pediatriche.

Il campus di Agripolis, che occupa una superficie di circa 110.000 mq, si trova a Legnaro, nella periferia sud di Padova. All’interno di esso trovano sede quattro Dipartimenti Universitari che svolgono ricerca e attività didattica negli ambiti agrario, forestale, veterinario e della sicurezza alimentare.

E’ il primo grande insettario d’Italia frutto di una collaborazione tra la Provincia di Padova e Butterfly Arc. E’ stato realizzato dopo il grande restauro di un importante edificio dei primi del ‘900 che ospitava la più importante stazione bacologica nazionale, ancora parte del complesso.

Custodisce la collezione di Laura Minici Zotti e ripercorre l’evoluzione storica e scientifica del Precinema partendo dal teatro d’ombre indonesiano databile prima della venuta di Cristo, proseguendo con i vari macchinari ad uso delle masse come lo stereoscopio, la camera ottica e la lanterna magica.

Il Planetario riproduce la volta celeste all’interno di una stanza, con le stelle, il sole, i pianeti, così come possono essere osservati in una notte serena. Mostra inoltre i movimenti e i fenomeni celesti in modo accelerato, tale da colpire l’attenzione dell’osservatore.

Mille anni di storia e duecentocinquanta di astronomia alla Specola, l’Osservatorio è oggi una delle più importanti Strutture di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

L’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti, erede della “Accademia dei Ricovrati” (professori dello Studio di Padova o benemeriti della cultura) costituitasi in Padova il 25 novembre 1599.

Il Teatro Anatomico dovuto a Girolamo Fabrici d’Acquapendente, completato nel 1595, è il primo esempio al mondo di struttura permanente creata per l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione di cadaveri.

Un museo di nuova generazione che racconta il percorso della Medicina da disciplina antica a scienza moderna, con particolare attenzione alla storia della Scuola medica padovana.

E’ una delle più ampie aule sospese in Europa. L’edificio fu innalzato a partire dal 1218.; tra il 1306 e il 1308 fra Giovanni degli Eremitani trasformò i tre grandi ambienti del piano superiore in un’unica sala.

Realizzato nel 1344 da Jacopo Dondi da Chioggia, ricostruito fedelmente nel 1437 dagli orologiai Matteo Novello, Giovanni e Giampietro dalle Caldiere, l’orologio astrario rappresenta la teoria astronomica Tolemaica che poneva la Terra al centro dell’Universo.

Voluto dal Vescovo Niccolò Giustiniani nella seconda metà del Settecento e costruito su progetto di Domenico Cerato, è il primo ospedale pubblico e gode dell’influenza universitaria favorendo scambi tra medicina, ricerca e didattica.

L’Orto botanico di Padova (1545) è il più antico orto botanico universitario al mondo. Da sempre luogo di ricerca, cultura e didattica, dal 1997 è Patrimonio Mondiale Unesco. Oggi conta più di 3500 specie, cinque grandi serre e un percorso espositivo dedicato ai rapporti tra piante, uomo e ambiente.